Sunday, August 20, 2006

CONCLUSIONI


Vorrei chiudere questo blog con dei ringraziamenti particolari

Ringrazio:
  • Le padovane... per la piacevole compagnia a cena
  • I vari pellegrini incontrati... per il cammino insieme
  • Le persone che sono state presenti con me nel cammino... perchè mi hanno ricordato i motivi del cammino
  • Le persone che non sono state presenti... perchè anche loro hanno contribuito
  • Pietro... per la salita sul Monte Gozo
  • Silvia, Maria, Marco e Danilo... per i loro sms di conforto
  • I ragazzi su in montagna e per chi è rimasto a casa... vi ho sempre nei miei pensieri
  • I miei amici... ho fatto questo anche per voi
  • La mia famiglia tutta... Vi ho nel mio cuore
  • Donatella... per i consigli preziosi sullo zaino
  • Maria... per il suo sorriso e per il suo venirmi incontro nonostante la lingua
  • Mattia... per il piatto di pasta e per la sua chiarezza d'animo
  • Francesco... perchè non potevo avere compagno di viaggio migliore
  • Dio... perchè non c'è nemmeno bisogno di dirlo.

GRAZIE.... DONEC AD METAM

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DONEC AD METAM


20/08/2006
Il viaggio è finito, si raccolgono le proprie cose e si riparte per casa, ma che nostalgia del tempo trascorso e delle persone incontrate...

9,15
Mi sono svegliato con calma dopo tutte queste sveglie di buon mattino. Non mi devo mettere gli scarponi e per me è già un buon inizio.
Fatta la valigia e dopo aver scritto le uniche 6 cartoline che posso imbucare ( in tutta Santiago sono finiti i francobolli e la posta è chiusa), mi butto per le strade.

10,30
Mentre sto uscendo di nuovo dalla cattedrale, mi arriva un messaggio di Francesco, è in partenza per Finisterre e quindi non mi può raggiungere per pranzo. Peccato gli do appuntamento a Roma, gli devo ancora due birre per i consigli durante il viaggio. Giro l'angolo e come per incanto vedo Donatella che prende il sole come una lucertola. E' arrivata a Santiago un giorno prima; è già stata a Finisterre e tra un po' riparte. Che matta.

13,15
Ho appena salutato Donatella che sta ripartendo per Torino. Siamo stati alla messa del pellegrino e abbiamo visto il butafumeiro, che emozione, ma che sensazione fantastica rivedere tutti quei volti che hai salutato durante il tuo cammino, ancora tutti lì insieme in una cattedrale affollatissima. I portoghesi, i due napoletani, il mega gruppo bresciano-bergamasco, la coppia brasiliana e quella francese. Soprattutto Yavier, un cristone nero di Parigi, risulta molto affettuoso, ricambio, ma lo saluto di corsa. Per la strada riabbraccio, per l'ultima volta, anche le tre padovane, appena giunte dal monte Gozo, dove si erano fermate ieri. Solo un'unica cosa mi dispiace, non poter riabbracciare Francesco e Mattia, ma so che sono già lontani. Francesco a Finisterre, Mattia che completa le sue vacanze-avventura in Portogallo e Marocco. Loro sono già in viaggio per un'altra meta. Pranzo e mi riposo.


IL MIO VIAGGIO E' FINITO E SONO GIUNTO ALLA META

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In cattedrale, alla META


19/08/2006
Siamo arrivati alla meta e siamo in cattedrale, stanchi ma felici, pieni di gioia e orgogliosi, pronti per le proprie preghiere e per ricevere la Compostela.

16,30
Passo dopo passo, piano piano, deciso deciso, veloce veloce, così mi sono avvicinato alla cattedrale, così vi entro. Come una furia mi inginocchio davanti all'altare e prego. Posso dire ormai di essere arrivato alla meta, dopo 40 km e qualcosina di più in un solo giorno, 202 km in 7, che ammazzata. Faccio tutte le mie preghiere e vado per i riti in cattedrale. Fatto ciò vado a prendermi la compostela nell'ufficio del pellegrino. Ancora non mi sono tolto lo zaino e quando mi appoggio al bancone, quasi del tutto distrutto, per poco non mi porto via il tavolino con il computer sopra.
Il ragazzo che mi accoglie mi fa le domande di rito, mi chiede da dove sono partito, se ho fatto tutto a piedi, se ho fatto il cammino per motivi di fede. A queste domande rispondo si senza pensarci. Ho la Compostela. EVVIVA

18,00
Docciato, dopo aver lasciato quello che resta del mio bagaglio in ostello, parto per una prima ricognizione in Santiago e toh chi ritrovo: MARIA. Non ci credevo proprio. Ancora lei. Immancabile, distrutta più di me, è arrivata durante la mattinata ed è rimasta in cattedrale finora. Ceniamo insieme. Le offro la cena, sono galante, in fondo sto cenando con una bella e alta russa, e quando mi ricapita.
E' proprio vero nel cammino non si dice mai Addio.

20,30
Finita la cena ci salutiamo, lei deve ripartire per Murcia. E' un lungo viaggio, soprattutto in pulmann. Sarò già a Roma quando lei arriverà a casa.

22,00
Partecipo alla funzione serale delle 21 per i pellegrini di espiazione dei peccati, affido le mie intenzioni al Signore e il cappellano ci fa visitare l'altare e la cappella della Madonna che di norma sono chiuse. E' ora di andare a letto. In stanza con me ho 4 polacchi che hanno finito con me il cammino e una giovanissima tedesca di Monaco che lo deve iniziare. Penso in fondo questo viaggio non ha mai fine, un pellegrino l'ha appena finito e già c'è un altro che lo comincia.

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Dal Monte Gozo a Santiago


19/08/2006
Come è faticosa la salita e come è gioiosa la discesa

14,20
Sono arrivato al monte Gozo. Gli ultimi 6 km li ho fatti in compagnia di Pietro, rappresentante di Brescia. E' stato di conforto chiacchierare con qualcuno dopo giorni di camminata silenziosa. Inoltre la sua presenza mi ha permesso di non pensare al dolore nelle gambe. La salita era difficile e lunga e invece con Pietro siamo riusciti a raggiungerla anche tranquillamente. Ci ristoriamo un po' su in cima, il tempo non è né bello né brutto, ma dalla discesa si vede Santiago, che emozione indescrivibile. Ci mancano 6,184 km alla cattedrale. Io riparto, Pietro rimane ad aspettare altri compagni di viaggio.

15,45
Non ci credo, sono in cattedrale dopo gli ultimi 45 minuti di sofferenza per la periferia di Santiago. Ho pianto per tutta la discesa del monte Gozo, tanto la felicità di essere arrivato. Ho smesso solo in presenza del cartello "Santiago". Il problema che da lì mancavano ancora 4 km, oddio che dolore.

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Evviva le scorciatoie


19/08/2006
Non ti accorgi di aver desiderato qualcosa finchè non la puoi vedere cosi vicino. Oggi è il gran giorno, si arriva alla meta e alla fine del pellegrinaggio. Ma quanta fatica, parti ogni giorno prima e i km invece di diminuire quasi aumentano, per fortuna ci sono le scorciatoie e i cartoni animati

5,45
Parto, ho fretta, mi rallenta solo il brasiliano che non si ritrova più le scarpe. Sicuramente per sbaglio, dato che erano tutte insieme, nel buio qualcuno le avrà scambiate, infatti ne troviamo un paio uguale solo più piccolo. Le cerchiamo ancora un pò, poi lo saluto, gli faccio coraggio e parto sul serio.

10,30
Sono arrivato ad Arca. Come mi ricordavo gli ultimi 25 km sono tutti sballati. Dovevo avere Santa Irene al 30esimo km invece è quasi al 20esimo e Arca al 18esimo, due km dopo quello che dice la mappa. Stamattina ho viaggiato in mezzo al bosco per tagliare un pò di km, altrimenti sulla carta ne dovevo fare 38. Infatti, lasciato il miglio n° 38, dopo neanche un km mi ritrovo il 33esimo. Una esperienza tra il terrificante e l'esaltante, non si vedeva nulla, ma grazie alla lampadina tascabile, ai rovi di spine su cui sono inciampato e ai campi limitati dal fil di ferro sono arrivato quasi indenne al 33esimo km, tagliando un bel pò, tutto questo entro le 7,00 del mattino. Ora mi manca un'ultima deviazione, quella dell'aeroporto, la salita del monte Gozo, dove cercherò di pranzare e la lunga periferia di Santiago. Mi riposo un pò, una buona mezz'ora, tanto ho ancora un bel pò di strada e i muscoli a pezzi.

11,00
Si riparte, ma come, che non ho più muscoli e il morale scarseggia?. Ecco come, con le sigle dei cartoni animati. Prendo il mio lettore mp3 e metto Goldrake a palla. Ripongo tutte le mie fiducie in Ufo Robot.

12,20
I cartoni hanno funzionato. Sono all'11esimo km, in realtà ne devo fare almeno 5 in più, causa aeroporto e periferia di Santiago, ma va bene cosi. Mi scuso con i galiziani se avranno visto un matto zompettare in questi ultimi 10 km, ma alla 7 versione di Goldrake mi sono messo a cantare come un forsennato. Con la mitica "Holly e Bengje" sono finalmente arrivato ai piedi del monte Gozo e ora che ho finito le batterie mi tocca partire mesto dopo il solito riposo di 10 minuti al bar, condito con torta di Santiago e vino rosso.

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Veloci da Melide ad Arzua.


18/08/2006

I passi si fanno sempre più frenetici, non si ha molto tempo per guardarsi attorno. Ci sono solo campagne e boschi e Santiago è a 50 km; andiamo sempre piu' veloci, con o senza dolori.
L'obbiettivo di oggi è arrivare a Santa Irene , ma già Arzua sarebbe un bel goal, per poi sparare tutto domani, sabato 19/08/2006

13,10
Cavolo neanche me ne sono accorto, alle 9,15 ero a Melide e ora mi posso fermare ad Arzua. Sta diluviando e mi fanno male piedi e la gamba destra. Mi devo fermare. Alla fine mi accorgo che con me all'ostello ci sono sempre le stesse persone, una coppia di brasiliani, una di francesi, tre portoghesi e un gruppo di tedeschi, più vari italiani del nord tra Brescia e Bergamo. Partiamo in orari diversi, ci fermiamo in posti diversi, ma facciamo gli stessi chilometri e ci fermiamo negli stessi ostelli. Questo ti fa pensare che non sei mai solo nel tuo viaggio. Molto bello.

19,00
La città è bruttina, forse perchè sta diluviando, come da due giorni a questa parte. Ho tempo di fare il bucato, di curarmi le ferite dei piedi, di fare un salto in un internet point e poi cena con tonno in scatoletta in compagnia dei tedeschi, che mi offrono del formaggio, ma mi voglio tenere leggero, domani c'è la meta, Santiago, e 38 km più eventuali sorprese. Si parte prima dell'alba.

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Strani incontri a Palas de Rei



17/08/2006
Pomeriggio

Sul cammino non si può mai dire addio. Le persone che lasci indietro prima o poi te le ritrovi davanti, appena giri l'angolo. Non puoi mai dire che non le rivedrai più finchè non lasci Santiago senza mai più rincontrarle.

Questo pomeriggio è successo un pò questo. Alle 14,50 mentre ero intento nel bucato, mi vedo sbucare all'ostello di Palas de Rei Maria. E io che pensavo fosse km davanti a me, in fondo mi aveva superato a metà del percorso tra Sarria e Portomarin, invece era appena arrivata e si accingeva a compiere altri 15 km per arrivare a Melide. Coraggiosa, io non riuscivo ad arrivare al lavatoio.
La saluto, lei parte, non faccio in tempo a girarmi che toh: le padovane. "Ma che fine avete fatto?". Avevano le mie stesse tappe, solo che impiegavano qualche ora in piu'. Ora sono arrivate nel mio stesso ostello. Pultroppo non c'è posto, vanno da un privato. Ci salutiamo sperando di incontrarci per cena, ma non le rivedo. Chi sa cosa succederà ora.

19,00
In camera ho 2 spagnoli del posto e una ragazza che viene dal sud della Spagna. Si parla di calcio, del cammino, del tempo, di nulla. Si sta in compagnia. La spagnola viaggia con il padre e ha iniziato da Ponferrada, come me, lo stesso giorno. I due spagnoli invece sono tornati indietro a Leon, sono di Santiago, e ora stanno tornando a casa. Incontro, sempre in hotel, 2 coppie di giovani italiani, il loro obbiettivo e' di arrivare domenica a Santiago, il mio di arrivarci sabato, stiamo tutti al 65 km dalla meta. Mi dico "animo" e vado a letto.

19/08/2006
parto alle 6,15 sperando di far piu' km possibili anche perchè è venerdì e ne dovrei fare almeno 30.

7,30
Ecco l'incontro che non potevo aspettarmi. Supero in questo istante Casanova e chi vedo spuntare dall'albergue del pellegrino: Francesco. Questo mi rincuora; alla fine, non sono cosi lontano dalla meta, e se riesco ancora a tenere il passo di Francesco c'è speranza. Ma 10 minuti e lui è già lontano, ci salutiamo e ci ripromettiamo di sentirci a Santiago, chi sa mai.

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Friday, August 18, 2006

Viaggio verso Palas de Rei


17/08/2006

Durante il cammino, puoi provare tutti i sentimenti di una vita. Come vivere un mese intero in poche ore. Provi rabbia, dolore, piacere, gioia, tristezza, felicità, ti senti anche un pò invincibile. Durante il cammino piango, prego, mi arrabbio; sono queste tre cose che più di tutte mi fanno andar avanti.

6,50
si parte, ancora pioggia, solo pioggia. Non ne posso più. Per fortuna i teli reggono. Se si fosse bagnato lo zaino sarebbero stati problemi.

9,45
Mi sono fermato a metà della strada per Palas de Rei. Qui piove e se non piove diluvia. L'acqua mi è entrata da per tutto. Il freddo nelle ossa. Ho proprio bisogno di riscaldarmi. Con le gambe ancora non va male, ma ogni giorno i dolori aumentano perchè non ho tempo di riposare.

15,45
Sono arrivato alle 12,45 giusto in tempo per entrare nell'ostello. Durante il viaggio sono stato preso da dolori, specie negli ultimi km, perciò ho deciso di fermarmi qui. Se non fosse stato per i dolori avrei continuato, il morale era buono. Domani vedrò.

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Tappa mattutina a Sarria


16/08/2006

La mattina, dopo una corsa folle verso Sarria, ci fermiamo per le compere. Mi compro le ciabatte adatte e la pomata per i muscoli, che mi sarà utile. Maria si compra le scarpe aperte per continuare il viaggio. Facciamo colazione in una Sarria grigia e piovosa. C'è già il diluvio e non ci lascerà più. Mi faccio dare il numero di cellulare di Francesco, ho capito di non poter tenere il suo passo e le sue distanze. Il mio progetto è arrivare il più vicino a Santiago per tentare sabato il tappone.

11,45
Ho trovato il miglio del 100esimo km, sotto un diluvio incredibile. Ieri ho trovato il mio bastone. Mentre arrivavo a Calvor presso Tricastela ho aiutato un vecchio ed egli mi ha regalato un bastone, mi sono detto quello sara' il mio bastone. Bene, oggi quel bastone mi è stato molto di aiuto. Mi fermo per un ristoro. Mi mancano 10 km alla fine della tappa. Riprendo alle 12, speriamo bene. Sono in un bar carino, fuori diluvia, metterò il sello qui.

16,10
Sono arrivato alle 14,10 sotto un diluvio di grandine. Non vedevo nulla e superato il ponte sul rio portomarin mi sono diretto all'albergo. Tutto occupato. Mezz'ora di giri sotto l'acqua e mi ritrovo nel vecchio collegio del seminario, adibito a posto di rifugio per i pellegrini. Fin'ora non ho pagato nulla, ma mi sono un pò stancato di stare al freddo e al gelo, a volte per terra. Almeno nel collegio ci sono i letti, anche se siamo tutti ammassati e la doccia lascia a desiderare. Si, il posto è fatiscente e ho perso le tracce di Francesco e Maria.

19,30
Sto in camerata con un prete tedesco e i suoi tre chierichetti. Mi ricordano tanto il mio vecchio viceparroco don Fabio e il gruppo ministranti di GDL. Questo fa molto calore e la loro presenza gioiosa mi tranquillizza. Girando il paese per raccogliere selli, incontro le padovane. Piccola deviazione al supermercato e poi a cena insieme.

20,30
Si cena, però non sa come quella di ieri anche se si paga sempre 9 €. Mi manca la presenza di Francesco e di Mattia che non vedo da due giorni. Domani si tenta Palas de Rei.

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Cena a Calvor



15/08/2006

21,15
Andiamo tutti a cena: le tre padovane, io, Francesco e Maria, che ha ai piedi le pantofole di Francesco.
La mangiata è storica. Solo io mi faccio tre bistecche e due fettine di carne, ma Francesco riesce a battermi pure a tavola, non ci credo, lui si fa una bistecca in più. Il clima è gioviale e siamo tutti contenti di essere riuniti a festa ormai in Galizia, l'unico problema ci viene incontro: il tempo, già si vedono i nuvoloni che ci contrastano. Il posto dove mangiamo è molto rurale. E' un bar ricavato tra due stalle e una casa. E si... siamo proprio in Galizia, altro che Leon, dove c'era una netta distinzione tra la città, dove passavi, e la campagna, sempre molto distante. Siamo in Galizia, terra di contadini e pellegrini. Da ora in poi vedremo solo fattorie e boschi, poche città o monumenti. Dovremo lasciare anche il caldo sole di Leon. Siamo in Galizia: ULTREIA Y SUSEIA

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E siamo in Galizia (bis)



15/08/2006

6,45
Donatella è la prima a partire. Io aspetto Francesco, anche perchè è ancora buio. L'obiettivo di oggi è Calvor, a pochi Km da Sarria. Lì mi comprerò la crema che mi serve.

7,00
Parto e c'è la nebbia, non si vede nulla. Mi faccio strada con le voci dei pellegrini davanti a me.

9,00
La pomata antiinfiammatoria di Francesco funziona e oggi va molto meglio, ho ripreso tutto il cammino che avevo di ritardo. Ho anche ripreso Donatella. E' una bellissima persona, pensavo diversamente, invece è eccezionale, gran camminatrice e mi sta insegnando un sacco di cose. Finalmente trovo la posizione giusta per lo zaino e quasi non lo sento più grazie a Donatella. Proseguiamo insieme per quasi un'ora. Poi alla fine mi sento molto in forma, mentre Donatella risente della sgroppata di 50 km di ieri, e in discesa la distanzio.

11,50
Sono a Tricastela, dovrei comprare la pomata per i muscoli, ma l'unica farmacia apre tra le 19 e le 20 perchè oggi è l'Assunzione. Mi dovrò tenere i dolori per un altro giorno. Mi fermo. E' un'ora che cammino, ma Donatella non mi ha ripreso, di Mattia nessuna notizia e Francesco sta davanti a me. Spero di arrivare a Calvor per le 15,30

15,10
Sono arrivato, prima di quanto mi aspettassi, facendo pure qualche km in più del previsto. Francesco mi ha dato solo 3/4 d'ora, incredibile. In realtà si è attardato con una spagnola di origine russa, Maria, che a causa delle vesciche camminava scalza. Le ultime due ore sono state tremende. Credo che la rabbia mi abbia permesso di arrivare. Ora doccia, bucato e pranzo.

19,15
La russa è simpatica. Ci hanno raggiunto nell'ostello di Calvor, molto carino e confortevole, anche tre padovane, simpatiche: Silvia, Maria e Anna . Abbiamo deciso di andare tutti insieme a cena

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Wednesday, August 16, 2006

Partenza per Cebreiro




14/08/2006
Ci siamo, è la prima vera tappa ma prima mi devo liberare di alcuni bagagli.

7,25
Francesco è partito, arriverà per primo, a proposito non gli ho chiesto dove andava a dormire, credo nell'albergo Municipal.

8,25
Sono passato per le poste (correos) per spedire la roba. Sono 2,375 chili, compresa la borraccia da un litro e mezzo, che da sola farebbero 2 kg, mi terrò l'altra . Ho fatto prima del previsto. Essere in Europa e poter rispedire a casa i kg in più con questa facilità è bello. Alla fine sono partito. Mattia ancora non si è svegliato, ma presto mi supererà. Sia lui che Francesco camminano dall'inizio, da Sant Jean Pier du Port, e sono ormai allenati, fanno da più di venti giorni 30 km a tappa e arrivano a percorrere 6 km all'ora, praticamente corrono.

10,50
mi fa impressione ripensare a queste strade che solo 5 anni fa percorrevo in pulmino, e che mi sembravano bruttissime, ora mi sembrano bellissime, fatte a piedi. Sto percorrendo la statale. Spero che vada tutto bene. Mi aspetta la tappa pirenaica, ho un sacco di dolori, ma sembra andare bene. Né i piedi né la gamba mi danno troppi problemi.

15,15
Sono arrivato a O' Combreiro, 10 km in pura salita, sono passato dai 600 m di altezza a 1300. Ero ai piedi dalla montagna alle 12,45, allucinante. Sono riuscito a trovare un posto per terra nell'albergo Municipal, dai privati costava troppo. Mi sono tolto le scarpe e mi sono ritrovato due vesciche immense sui pollicioni. Ho fatto le foto ai piedi perchè meritano. Il posto è a dir poco affascinante e tutti mi consigliano di andare a messa alle 20, perchè dicono che sia bellissima. Ho ritrovato Francesco, che mi presta anche una pomata per le gambe. Bucato e riposo prima di messa.

19,30
Arriva Mattia, accompagnato da una certa Donatella, una donna di mezz'età che quando era giovane si sarà fatta tutto il 68. Hanno fatto il passo del dragonte. Passo allucinante che attraversa le montagne. Hanno beccato il fuoco e due incendi, si sono dovuti allungare un bel pò. Hanno nelle gambe almeno 40/50 km. Ma entrambi sembrano allenati. Messa, birra e cena tutti insieme: io, Francesco, Mattia e Donatella.

21,30
Dalla terrazza dove ceniamo vediamo tramontere il sole, qui tramonta quasi alle 22.

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Serata tra amici a Villafranca




Il risultato della mia prima tappa è stato a dir poco disastroso, ho già 2 calli e un'infiammazione ai legamenti del polpaccio che mi porterò fino a Santiago. Ho preso la decisione di mollare almeno 3 chili del mio zaino. Intanto ho scoperto che almeno le medicine che mi sono portato servono.

18,30
Sono stato zitto tutto il pomeriggio, chiuso nel mio dolore fisico, ma intanto ho fatto tutto quello che potevo fare: bucato, preghiere, rimettere a posto lo zaino. Non ho nulla da mangiare per cena perchè è domenica.

21,30
Ho cenato con un gelato comprato al bar del paese di ritorno dalla messa. Tra gli oggetti a cui dovrò rinunciare ci sarà anche la bibbia, mi dispiace, ma ho anche il libricino del vangelo e l'enciclica del papa che proverò a leggere.

22,00
Non ci posso credere, ero seduto all'ingresso dell'ostello con il morale un pò basso e un italiano, Mattia, mi offre un piatto di pasta all'amatriciana. Mangiamo in tre, con noi c'è un altro italiano, Francesco, di Roma come me e sta finendo architettura, Mattia è di Genova, ma risiede a Pisa per gli studi in scienze naturali. Per me è il massimo. Come manna dal cielo. In un batter d'occhio ho ritrovato morale, un bel pò di compagnia e una cena succulenta (in verità la pasta è scotta, ma mi sembra buonissima).
Motto della giornata: lo stato di grazia puo' semplicemente trascendere la sensazione di invulnerabilità nei riguardi delle difficoltà.

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Sunday, August 13, 2006

Arrivo e Partenza da Ponferrada




13/08/2006


00.30
sono arrivato a Ponferrada, mezz'ora prima del previsto. I treni faranno schifo, ma gli autobus funzionano. L'unico problema: mi lasciano praticamente sulla superstrada.
Sull'autobus ho conosciuto Roberto, lui il cammino l'ha finito e ora sta tornando a Madrid. Non ci parliamo molto, anche perchè io non capisco il castigliano stretto e lui non parla inglese. Dopo mezz'ora di inutili ricerche al centro, sono convinto da una giovane barista, non mi ricordo il nome, anche perchè me lo dice in gallego, di andare all'unico hotel libero. Hotel dei Templari. Mi fanno pagare 50 €, ma non c' è alternativa, il giorno dopo mi aspetta il primo viaggio.

7,30
Parto, ma sbaglio subito strada seguendo una vecchina che va al doppio della mia velocità e punta diretta per la Coruna, sono sicuro che stanotte è a Finisterre. Mi aiutano parecchi cittadini di Ponferrada a indirizzarmi. Credo che oggi ho imparato un pò di più a fidarmi. Dopo una deviazione di 5 km e un'ora e mezza di cammino, ritorno sul cammino vero e proprio. Pensavo che fossimo in pochi, anche perchè la scorsa volta non incontrammo tanta gente e siamo ancora in Leon, invece...

10,30
Sono a Cacabelos, ho corso, ma mi sono distrutto. Ho gia' una vescica e una contrattura ai tendini del polpaccio destro, tutto per seguire la vecchina. Dovro' disfarmi di un po' di roba.
Domani la spedisco.

13,00
sono arrivato a Villafranca. Sono arrivato prima del grosso dei pellegrini e non ho problemi con il posto, non sarò sempre cosi fortunato. Domani spedisco parecchia roba a Roma, sono troppo carico, dovrei scendere di 4/5 chili. Sto in camera con tutti spagnoli, simpatici, ma sono troppo stanco per ricordarmi tutti i nomi. E' possibile che domani faccia meno strada. Vediamo

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Saturday, August 12, 2006

Primo giorno a Santiago


12/08/2006 ore 14,17

Ho affrontato la prima asperità: Mi sono dimenticato a Roma la Credenziale.
Questo non è stato un grave problema, all'ufficio del pellegrino mi hanno dato subito la credenziale giusta.
La cosa complicata è stato abituarmi alle code. Sono venuto qui per camminare, al contrario ho già fatto due ore di fila. Una per la credenziale all'ufficio, l'altra alla stazione degli autobus per prendere un biglietto per Ponferrada. Ho trovato l'ultimo biglietto per il viaggio delle 21,30 che mi porterà a Ponferrada alle 1,30 di notte. Per prendere la credenziale ho perso di seguito l'autobus delle 9, il treno delle 9,05, e l'ultimo pulmann delle 10.
Dovevate vedere la mia faccia quando il bigliettaio della RENFE mi ha detto che c'era un treno alle 15,45 per Ponferrada, ma dovevo fare un cambio a Orense direzione Madrid. Tempo per il cambio 4 minuti circa. Al che gli ho chiesto: "ma ce n'è uno dopo, se lo perdo?", lui mi risponde: "Spera". Come spera. Daje su, in pratica non volendo rimanere a Orense per due giorni, prossimo treno lunedì, mi tocca dormire sull'autobus e all'1,30 quando arrivo sperare di trovare un campeggio.
Intanto ho già fatto amicizia con una coppia di Napoli, due ragazzi giovannissimi, Lina e Luigi, in vacanza direzione Portogallo. Sono venuti con me in aereo e li ho ritrovati di seguito in stanza nel mio ostello. Siamo stati insieme fino alle 9 di questa mattina, poi io a prendere la credenziale, loro il treno che dovevo prendere anch'io.....
E ora parliamo dell'ostello... Carino, pulito, ampio, se non fosse che per trovarlo ci ho messo un'ora. La colpa è tutta mia che mi fido troppo di internet e delle sue informazioni sbagliate. Se non fosse stato per un giornalaio del posto, che mi ha quasi rincorso fino a Lugo, per riportarmi sulla retta via, e poi si dice il 4 potere, sicuramente a quest'ora stavo ancora a Santiago a girovagare a piedi.
Ho passato una notte insonne. Sarà stata colpa dell'emozione, o forse della bella australiana che mi dormiva sopra, sul letto a castello, si intende, hihihi. Sta di fatto che stranamente questa mattina mi sono comunque risvegliato fresco ed entusiasta. Passerò questo pomeriggio in giro per la città, poi alle 18 a messa in cattedrale per ringraziare il Signore dell'anno appena trascorso. Stanotte spero di trovare un pezzo di prato per dormire a Ponferrada.
A proposito, ho fatto una prova dello zaino, è sicuramente pesante, e forse dovrò lasciare qualcosa per strada, ma per oggi non è stato faticosissimo.
Ciao Donec ad Metam

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Thursday, August 10, 2006

- 24 a Santiago




Mancano ancora poche ore alla partenza speriamo bene.....
Sono nelle mani di Dio e nelle mie: Dionisio

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